Immagine di copertina

JuniorGP: Vittoria alla prima gara per Nicola Carraro

Non è un volto nuovo del JuniorGP, ma non è mai andato così bene. Nicola Carraro, al ritorno nel Mondialino con i colori del Aspar Team, s’è preso una bellissima vittoria nel primo round stagionale a Estoril. Sono serviti un’intensa battaglia, la linea del traguardo ed appena due millesimi di margine per regalare il primo sorriso al 20enne pilota padovano (21 anni il prossimo 21 maggio). Dopo la mezza stagione complessa nel Mondiale Moto3, subentrato in corsa a Bertelle infortunato, Carraro sta sfruttando tutta l’esperienza accumulata per emergere in JuniorGP. Siamo riusciti a raggiungerlo per farci raccontare tutta la soddisfazione del primo acuto del 2023 e non solo.

La gara:

Ero partito abbastanza bene, solo che Piqueras è stato molto forte ed è riuscito a riprendermi, trainandosi dietro tutto il gruppo. Prima della bandiera rossa quindi s’era formato un gruppone e ho provato un po’ a gestire. Mi è però caduto davanti Almansa e lì s’è creato un buco, quindi ho dovuto cercare di recuperare, ma hanno dato bandiera rossa. Ho stressato anche per bene la gomma in quel giro, avevo visto Piqueras distante e quindi ho spinto molto per andare a riprenderlo, anche se poi non è servito.

Gara quindi fermata, poi si riparte.

Una “sprint race”, visto che erano solo cinque giri! Ma due giri prima della bandiera a scacchi avevo provato a mettermi dietro a Piqueras per vedere se nel dritto riuscivo a passarlo. Ho visto che ce l’avevo fatta, ma non di tanto! Però mi sono detto che in teoria poteva funzionare. Pensando al campionato, che è l’obiettivo, anche il secondo posto andava bene, evitando quindi il rischio di stendermi. Ma avevo fatto un tentativo nei due giri, quindi mi sono detto “Ma sì, proviamo e vediamo se funziona!” Sono uscito abbastanza bene, mi sono messo in carena ed ero dietro in scia. Lui si è spostato a destra, io invece ho continuato dritto.

Le sue parole sul team:

Sergio Gadea, che ringrazio tantissimo, ed anche Nico Terol sono un po’ i nostri psicologi, io almeno li vedo così. Ci tengono calmi, ci insegnano come gestirci… Hanno un’esperienza incredibile e sono stati molto d’aiuto. In generale parliamo comunque di una famiglia: ci vediamo ogni 15-20 giorni, andiamo a Valencia e facciamo un po’ di stage, come lo chiamiamo noi. Degli appuntamenti in cui andiamo a girare con le mini flat, oppure le 190. Non è importante la moto, ma l’insieme del team, con chiaramente un po’ di competitività tra di noi, che fa sempre bene.

Crediti: corsedimoto.com